Social Media, informazione e libertà di espressione
Trump ha dichiarato guerra ai social media. Twitter ha scelto di limitare le sue esternazioni. Facebook ha deciso di non toccare i post del presidente per favorire la massima libertà di espressione. Chi ha ragione? Per deciderlo bisognerebbe conoscere la complessità dell’attuale ecosistema mediale, nel quale ogni decisione che sembra giusta ha delle conseguenze che potrebbero portare a risultati dannosi. Qualche elemento di riflessione.
📰 News
La vicenda di cui sopra ha provocato un effetto domino rilevante.
Snapchat ha deciso di smettere di suggerire l'account di Trump nella sezione “Discover”, anche se non ha violato le sue policy. Motivo? Perché ha scritto quel tweet che incitava alla violenza, secondo Twitter.
Gli utenti dei social hanno indetto un #BlackOutTuesday listando a lutto i propri profili (29 milioni di post su Instagram), alcune aziende hanno preso una posizione chiara e decisa.
Facebook ha deciso di indicare nella descrizione delle testate che hanno una pagina, se sono controllate dallo Stato. In estate gli verrà anche impedito di comprare pubblicità negli Stati Uniti.
Medium ha aggiunto al suo servizio di blogging anche le newsletter. Molto minimal, senza una buona gestione degli abbonati. E’ iniziata la guerra con Substack e le altre aziende dell’economia delle passioni (esplorata qui).
HBO Max, la nuova piattaforma di streaming di HBO, è attiva in US al prezzo di 15$ al mese per i nuovi clienti. Un temibile concorrente per Netflix.
Pinterest ha una creato una nuova sezione “Shop” che appare dopo aver attivato la ricerca visiva via “Lens”. In questo modo è possibile comprare velocemente il prodotto trovato (sempre passando per il sito del venditore).
Cose che succedono in Italia. La Guardia di Finanza nella sua lotta spasmodica alla pirateria ha oscurato il Progetto Gutenberg. Il sito rende fruibili, in modo digitale e senza fini di lucro, le opere nel pubblico dominio o per cui gli autori hanno dato specifica licenza. La stramba vicenda raccontata da xmau.
Sempre sul tema copyright: Instagram ha dichiarato che gli utenti che usano le sue API per embeddare foto/video della piattaforma necessitano, comunque, della licenza dell’autore per evitare problemi di diritti. 🤔
📈 Stats
Zoom nel Q1 ha riportato ricavi per $328 milioni (+169% sull’anno). Profitti per $27 milioni. Sono 769 i clienti che pagano più di $100.000 (+90%) e 265.000 clienti con più di 10 impiegati (+354%).
Slack nel Q1 ha ottenuto $202 milioni di ricavi (+50% sull’anno). Un risultato inferiore alle attese. L’azienda non è ancora profittevole. La notizia è che Amazon ha deciso di adottarlo. In cambio Slack userà le funzioni di AWS per migliorare le video chiamate.
🔧 Tools & Tips
LinkedIn ha introdotto il retargeting basato su due elementi: la visualizzazioni di video ads e le interazioni con i form di lead generation.
Facebook sta aggiungendo una nuova funzione alle pagine che permette di inviare email di marketing ai propri contatti e quindi creare delle piccole campagne. L’impressione è che il social voglia creare un mini CRM per le PMI.
I vecchi post su Facebook vi imbarazzano? Ora c’è un modo per eliminarli in blocco.
⚠️ (Real-Time) Marketing fuori luogo: quello di JuventusFC che il 2 giugno non aveva messaggi migliori da dare ai propri follower (via @ciropellegrino).
🎁 Goodies
Artbreeder un servizio web che permette di creare immagini fuori dall’ordinario, manipolando foto esistenti.
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