♾️ Meta: la visione di Zuck del futuro
Le novità di Instagram, la piattaforma adv di Telegram, l'algoritmo pro-destra di Twitter
Meta: la visione di Zuck del futuro
L’azienda Facebook ha cambiato nome in Meta. Quello che più importa, però, è cercare di capire dove vuole andare Mark e quale futuro stia immaginando per noi esseri connessi. Ho provato a capirlo in questo pezzo. Buona lettura!
📰 News
Faceboook ancora sotto i riflettori. Francis Haugen, la gola profonda che aveva testimoniato al Senato americano, questa settimana è stata anche al parlamento britannico. Inoltre, dopo aver dato i documenti trafugati al Wall Street Journal, ha deciso di consegnarli anche ad un consorzio di 17 testate giornalistiche americane. Così ognuno ha pubblicato le rivelazioni che ha ritenuto più interessanti (la lista degli articoli). In verità, non c’è molto di nuovo, nessuna pistola fumante della malvagità di Zuck. Qualcuno rilancia i documenti che mostrano la perdita dei giovani che considerano il social network vecchio e noioso. Altri accusano Zuckerberg di aver privilegiato i profitti sulla circolazione di notizie false e pericolose.
Quello che mi ha più impressionato è la constatazione di un’azienda che è diventata una burocrazia e che non riesce a governare adeguatamente tutti i flussi informativi. Ma anche l’incapacità di moderare adeguatamente le discussioni politiche in nazioni peculiari come l’Afganistan, il Myanmar, la Siria, la Palestina, il Vietnam. A volte proprio per difficoltà di comprensione della lingua e delle dinamiche socio-politiche.
La rivelazione più grave, emersa dal racconto di una fonte, è che Facebook dal 2017 avrebbe assegnato un peso maggiore di 5 volte alle reazioni, incluse quelle negative, rispetto ai like. Ora, solo la “tristezza” varrebbe 2 volte un like.
Possibile che, nonostante gli alert di alcuni data scientist, nessun capo si sia posto di approfondire i problemi derivanti dagli effetti di queste scelte? In una grande azienda purtroppo è possibile, ma non per questo meno grave. Di fatto, al momento non è chiaro capire se si sia trattato di leggerezza o dolo.
Twitter, a tal proposito, a reso noto uno studio sugli effetti del suo algoritmo di diffusione delle notizie. Emerge che i contenuti politici di destra sono stati maggiormente amplificati dal suo algoritmo. Questo, secondo me, potrebbe essere dovuto al fatto che i tweet di destra, spesso più divisivi, ottengono un numero maggiore di risposte e risposte con commento (spesso fatti da quelli di sinistra), rispetto ai retweet. Di fatto, i commenti fatti da quelli di sinistra fanno aumentare la circolazione del tweet fuori dalla bolla originaria. Un segnale che l’algoritmo premia e ulteriormente amplifica.
Telegram ha svelato la sua piattaforma di advertising (ancora in beta). Che, se apprezzata, potrebbe garantirgli la sopravvivenza.
L’inserzionista potrà creare un messaggio testuale con un massimo di 160 caratteri, senza link esterni, che verrà mostrato nei canali con oltre 1000 abbonati. Quindi il targeting è basato solo sulla lingua e sull’argomento del canale. Non sofisticato, ma rispettoso dei dati degli utenti. Inoltre, dopo la fase beta, gli introiti pubblicitari verranno condivisivi con i gestori dei canali.
Vedremo se questa via all’advertising che tutela la privacy, ma dà meno informazioni agli inserzionisti, verrà apprezzata.
LinkedIn: il Garante della Privacy italiano ha chiarito che non si possono inviare messaggi commerciali via posta interna di LinkedIn perché manca il consenso. Ma se si utilizza il prodotto adv InMail è possibile perché per quello gli utenti danno il loro consenso di default (si può rimediare andando nelle impostazioni).
Auto senza conducente: ad Indianapolis si è svolta una gara di auto da corsa a guida autonoma tra diverse università del mondo. I veicoli raggiungo anche i 223 km/h. C’era anche l’Italia che non ha vinto per un errore di codifica, ma la Dallara ha fornito tutte le vetture.
Arte e IA: il capolavoro di Rubens Sansone e Dalila, esposto alla National Gallery di Londra, potrebbe non essere autentico. A dirlo è un software di Intelligenza Artificiale che gli attribuisce una probabilità di autenticità dell’8%. L’IA metterà a rischio anche il lavoro dei critici? Intanto, la galleria, che lo acquistò per 2,5 milioni di sterline, fa, è il caso di dirlo, orecchie da mercante.
📈 Stats
Alphabet Q3: cresce, soprattutto per merito del cloud. Ricavi: $65,1 miliardi (+41%).
Microsoft Q1: in crescita, soprattutto XBox e Cloud. Ricavi: $45,3 miliardi (+22% yoy).
Apple Q4: risultati in crescita, ma inferiori alle stime a causa dell’aumento dei costi di fornitura dei componenti dell’hardware. Ricavi: $83,4 miliardi (+29% yoy).
Amazon Q3: cresce, ma meno del previsto. Ricavi: $110,8 miliardi (+15% yoy).
Facebook Q3: cresce in ricavi e utenti, ma meno del previsto e dà la colpa alle modifiche fatte da Apple alle modalità di tracciamento adv. Ricavi: $29 miliardi (+35% yoy). Utenti: 2,91 miliardi.
🔧 Tools & Tips
Instagram ha rilasciato una funzione interessante che si chiama Collabs. Permette ad un account di collaborare con un altro. Il post risultante porterà i nomi di entrambi e sarà visibile nei rispettivi profili. Ma, soprattutto, l’audience raggiunta sarà quella di entrambi. Quindi le possibilità di visibilità aumenteranno enormemente.
Come funziona: dopo aver fatto un contenuto bisogna usare l’opzione per taggare qualcuno. A questo punto comparirà la schermata con la voce “Invite Collaborator”.
Altra funzione bomba è Link Sticker. La possibilità di aggiungere un link esterno nelle Storie è stata estesa a tutti gli utenti. Prima bisogna raggiungere la soglia dei 10.000 follower.
🎁 Goodies
Jason Isbell aveva promesso di fare un disco se la Georgia, tradizionalmente repubblicana, fosse risultata determinante nell’elezione di Biden. E così è nato “Georgia Blue” un album di cover di autori di quello stato. Qui c’è Driver 8 dei REM. Alla prossima!