📈 Statistiche sui Social Media in Italia 2021
Singolarità tecnologica, social e guerra, Engagement Rate in calo
La prima settimana da libero professionista è stata piena di colloqui con possibili clienti. Cercherò di non saturare il mio tempo perché voglio continuare a scrivere questa newsletter. Se mi vuoi incoraggiare, inoltrala a qualche tuo collega. Grazie!
Social media in Italia
Come ogni anno ho elaborato i dati dell’utilizzo dei social media in Italia (audience e tempo speso), partendo dai dati Audiweb. Stavolta ci sono novità interessanti oltre le prime posizioni. Buona lettura!
Singolarità e futuro del web
Singolarità tecnologica, intelligenza artificiale, web3 e metaverso. Una conversazione sul futuro con David Orban, investitore e divulgatore, docente alla Singularity University. Buon ascolto!
📰 News
L’invasione dell’Ucraina, purtroppo, è continuata anche questa settimana. Per quanto riguarda l’argomento di questa newsletter ci sono alcuni elementi che mi hanno colpito.
Questa è anche una “info war” che la Russia sta perdendo miseramente. Se da un lato Putin censura l’informazione in patria (ha bloccato il sito della BBC, ma anche Facebook e Twitter) e si mostra all’occidente come inflessibile, dall’altro Zelensky gestisce empaticamente e professionalmente la sua comunicazione sui social media. Li usa per due cose:
Propaganda per far vedere che non è scappato e per esortare il popolo ad armarsi e resistere
Pressione verso capi di stato. Ci parla a telefono, gli strappa qualche promessa e poi usa i social per mettergli fretta.
Va detto che nelle info war le persone sono sia target che partecipanti. E qui gli aggrediti stanno reagendo nel modo giusto, con video girati e postati sui social media, che poi rimbalzano su tutte le tv internazionali. Un utile reportage dal basso che, però, si mescola anche alle fake news. A questo proposito, Twitter ha creato una utile lista di fonti fidate sul conflitto.
Si sono viste anche forme di hacktivismo come l’invito a lasciare recensioni a ristoranti russi, aggiungendo informazioni sull'invasione e invitando i lettori a ribellarsi a Putin.
Tutte le aziende tecnologiche e di servizi web hanno fatto qualcosa per dar fastidio a Putin, fermando la vendita di prodotti in Russia (come Apple e Microsoft) o bloccando i media di stato (Meta, Twitter, Google e TikTok hanno bloccato RT e Sputnik). L’unico che non ha alzato un dito è stato Pavel Durov, creatore russo di Telegram (che ho provveduto a disinstallare). Ma da ieri l’Unione Europea ha imposto l’interruzione di tutte le attività di RT e Sputnik, quindi Telegram dovrà provvedere forzatamente.
Di questo ho parlato in un’intervista ad ANSA ed in una diretta a RaiNews24.
Un altro silenzio assordante è stato quello della maggioranza dei brand e degli influencer. Sempre pronti a sostenere battaglie innocue nel giardino controllato dei social, in questa occasione si sono mostrati timidi (negli ultimi giorni qualcuno si è mosso, vedi i commenti su LinkedIn).
TikTok ha deciso di aumentare la durata dei video caricabili fino a 10 minuti. Il motivo dichiarato è quello di dare più opportunità di racconto ai creator. Il vero motivo è che dentro video lunghi è possibile inserire pubblicità (uno spazio in più rispetto per gli inserzionisti che ora si accontentano di quello tra due video corti).
Instagram ha ammazzato l’app di IGTV. L’obiettivo è di privilegiare i video brevi. La scelta sembra in contrapposizione a quella di TikTok, ma qui bisogna considerare il quadro più ampio. Meta punta sui formati brevi su IG e su quelli lunghi su Facebook.
Amazon ha lanciato ufficialmente il suo servizio di giochi in cloud in USA, Amazon Luna. Intanto chiude 68 negozi in UK e USA, tra cui le librerie Amazon Books e gli store a 4 stelle (quelli con i prodotti meglio recensiti). Sembra una razionalizzazione del business retail, ma non un abbandono (recentemente ha aperto un negozio di abbigliamento in LA).
Netflix ha acquisito un’altra azienda di sviluppo giochi, la finlandese Next Games.
Epic Games compra Bandcamp e si espande verso le community musicali.
Tumblr: la storia segreta di come ha perso un’occasione e di come può riconquistarla.
📈 Stats
Meta ha rilasciato il report sulle pagine più viste del Q4. Dovrebbe essere un elemento di trasparenza, ma non vi si trovano le pagine rimosse per aver violato gli standard della community che, guarda caso, erano anche le più virali. Al primo posto la trashissima “That Ain’t Right” (scoperta da Ryan Broderick). Complessivamente sembra che le cose più viste siano i post di amici e famigliari (che sono i contenuti più spinti dall’algoritmo).
Engagement: su Facebook l’engagement rate sarebbe arrivato ad essere, in media, dello 0,064%. Su Instagram sarebbe dello 0,67%. Su Twitter dello 0,037%. (un’analisi di RivalIQ basata sulle pagine di brand grossi).
🔧 Tools & Tips
TikTok ha condiviso un’infografica con insight (pdf) su come fare campagne di successo.
Grafica: i trend del design sui social media per il 2022 (secondo Tailwind)
NPE, il team dei prodotti sperimentali di Meta, ha lanciato Move, un’app per ricordare le cose da fare, non solo personali, ma anche di gruppo.
🎁 Goodies
Realtà Aumentata applicata ai tutorial di make-up
Ti lascio col pezzo più bello dell’ultimo album di Sam Fender. Buon weekend!